Torna da me by Luigi Ballerini

autore:Luigi Ballerini
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Castoro Editrice
pubblicato: 2020-03-17T00:00:00+00:00

NUOVI INIZI

Marzo era arrivato alla fine. In quel tempo era stato più difficile continuare la routine di casa, senza tradirsi o scoprirsi troppo, ostentando un’assoluta normalità, che permettere alle Ricomparse di seguirli e di entrare gradualmente nella vita di ciascuno. La promessa delle madri era stata mantenuta: con totale discrezione, avevano assicurato una presenza costante, per lo più invisibile, ma sempre percepibile. Come angeli custodi li avevano seguiti a distanza e li avevano di tanto in tanto favoriti con piccoli colpi di fortuna: i soldi trovati per terra sul marciapiede, proprio la cifra che serviva per andare a quel concerto tanto desiderato, l’improvvisa popolarità nel giro dei compagni di classe, regali inattesi da parte dei famigliari, riconoscimenti scolastici, successi sportivi. Insomma, per certi versi la vita era scorsa facile nel difficile equilibrio fra sapere e non dire, fra accettare e nascondere, fra il continuo avvicinarsi e allontanarsi da due poli distinti e contrari.

A poco a poco la presenza delle madri era diventata amica, famigliare, inaspettatamente naturale nonostante la sua innaturalezza. Talora si erano anche fatte vedere, ma sempre in modo molto riservato e rispettoso. Tanto le madri adottive erano invadenti tanto loro si dimostravano discrete. Se i ragazzi si erano trovati in compagnia di amici si erano limitate a fissarli o a incrociarli quasi casualmente per la via, se erano stati soli si erano invece spinte fino a salutarli, con delicatezza, un leggero sventolio della mano oppure un ciao sottovoce a distanza ravvicinata, quanto bastava per trasmettere affetto e interesse.

Dopo un po’ di tempo erano arrivati anche i primi appuntamenti, occasioni condivise per chiacchierare insieme, all’inizio brevi e impacciate, poi via via più intense e partecipate. Era stato piacevole ascoltarsi: le madri avevano fame di conoscere di più dei loro figli, sapere cosa pensavano, cosa speravano, cosa progettavano per il futuro, e i figli avevano sete di sapere di più delle proprie origini, chi era la donna che li aveva partoriti, che cosa aveva fatto, da dove veniva, come erano nati e come avevano passato i primissimi tempi di vita fra le loro braccia.

Un tenero affetto reciproco aveva così vinto diffidenze e paure, e una certa disinvoltura aveva preso a connotare i rapporti con le Ricomparse. All’iniziale sensazione di eccezionalità, con gli inevitabili imbarazzi e silenzi, era subentrata l’idea di una nuova normalità, impossibile da immaginare ma straordinariamente facile da vivere. I ragazzi avevano parlato con le loro vere madri come non ricordavano di avere fatto con quelle adottive, mai si erano sentiti tanto ascoltati e considerati e apprezzati. E alla fine, le Ricomparse sapevano più di loro dopo poche settimane che le vecchie madri dopo una vita passata insieme.

Se in casa i genitori si erano accorti di qualcosa era stato forse di quella prepotente forma di ribellione e di pretesa autonomia che improvvisamente aveva colto i loro figli. Ma l’avevano attribuita all’età, a una necessaria fase di distacco dalla famiglia, sebbene i toni a volte fossero stati molto accesi e le situazioni veramente esasperate. I ma che ti succede,

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